16 ottobre 2022

A venti giorni

A venti giorni dalle elezioni e dopo le scelte dei presidenti della camera e del senato, lo sconforto misto rassegnazione rimane immutato.

Dopo la prima botta, per il risultato che ha visto la maggioranza degli italiani votare per il centrodestra, una vittoria scontata che ha sotterrato anche la più flebile speranza, la seconda botta arriva con i due politici scelti per le presidenze. 

Non esprimerò pensiero e meno ancora giudizio su i due personaggi in questione, potrebbe essere deleterio, ma la scelta è la chiara dimostrazione di "con chi abbiamo a che fare". Mettere sul piatto questi due biglietti da visita significa chiaramente mostrare quali siano i propositi del futuro governo. 

Il primo non ha mai nascosto le sue simpatie fasciste, e questo la dice lunga su i suoi propositi, il secondo prova odio per chi non vive la vita come la sua, e il suo unico scopo è limitarla.

Con questi anticipi ci avvieremo a una fase politica che sicuramente lascerà il segno nella società italiana forse come non mai da quando esiste la costituzione, ed anche quest'ultima molto probabilmente verrà azzoppata.

Un "serio" mi si passi il termine, futuro governo di destra, avrebbe dovuto presidenziare le due camere con due politici di spessore, due persone con un passato degno di nota, meritevoli per cultura e saggezza. Aggettivi purtroppo che solo sfiorano le due scelte e questo peggiora la situazione, inclinando ancora di più l'immagine dell'Italia agli occhi dell'Europa e del mondo.


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